Thursday, March 05, 2009

Come far bruciare l'acqua e molti perché

Questi video dimostrano la semplicità con cui è possibile produrre un combustibile naturale. 
"Combustibile"vuol dire che brucia. E cioè, visto che noi abbiamo le macchine, un combustibile può alimentare praticamente qualunque tipo di macchina....dal fornello di casa ad una automobile ...

Come si fa? Ma nella maniera più semplice  e con il materiale più economico: l'acqua! Come si fa a far bruciare l'acqua?. Semplice gli si manda un un fulmine (diciamo elettricità!). Se faccio questo (anche delle piccole scariche elettriche a 12v) si libera un gas (ah sì,  si chiama idrogeno!) che brucia!. B R U C I A. Se lo convoglio in una tanica con una valvola ci mando avnti  l'automobile il fornello le fabbriche!

I video di sotto - noti da anni ma che a me sono arrivati con una email circolare di Opera Bosco, la ricerca di arte nella natura di Calcata - mostrano il tutto.

Alcune osservazioni
A. Quando gli Steves Jobs e Wozniak e tutti gli altri poveri inventori si arrabbattavano con i chip comprati a Radio shack per "dimostrare" che vivavvidio era possibile avere ciascuno il proprio personal erano anch'essi così come questi sperimentatori nei video: no glamour, vestiti senza arte ne parte!  Noi oggi dovremmo santificare quei pionieri che incredibilmente  hanno detto alle orride corporations del potere informatico: possiamo creare il personal e non pagarvi 1000 dollari l'ora per adoperare il computer (come era ancora negli anni Settanta!)
B. Seconda osservazione. Questo è un mondo pericoloso. Il petrolio rappresenta una enorme ombra che avvolge e macchia la terra! Tutta la terra? Forse ci sono delle piccole parti di questo globo che potranno erodere questa ombra terribile e nera. Ma non sarà facile, non sarà indolore.
C. L'unica cosa che non dobbiamo lasciarci dire ancora è "non è possibile!!". Usate quello che volete a cominciare da questi video. E' abissale l'ignoranza in materia (anche di chi scrive, intendiamoci).
D. L'Italia in questo contesto, dico in questo contesto!, firma un accordo per avere dalla Francia tecnologia nucleare di terza generazione (cioè veccha) follemente costosa.  Un paese alla frutta, il nostro, ha discusso per settimane di un triste ma limitatissimo caso e su questo questione quasi nulla. o sbaglio. Perchè? 

Se avete delle ipotesti c'è l'area commenti in basso

5 comments:

ghandus said...

L'argomento è interessante, soprattutto perchè, noi che dovremmo progettare le case del futuro(si spera)non sappiamo nulla di queste cose.

ilnulla said...

Sarebbe molto bello, e in futuro forse si realizzerà qualcosa di concreto. Attualmente purtroppo le tecniche tradizionali di produzione di idrogeno dall'acqua comportano costi energetici elevati rendendo i processi antieconomici rispetto all'uso diretto da fonti di energia alternative. Purtroppo, ma anche per fortuna, la molecola d'acqua è piuttosto stabile e ci vuole una cospicua energia per scinderla nelle sue componenti atomiche: contro la termodinamica non può nulla neanche la divertente esibizione di Grillo.
Ad esempio i veicoli all’idrogeno in cittá ridurrebbero sensibilmente l'inquinamento, peró i gas nocivi sarebbero prodotti in quantitá superiore in altre parti del territorio, o comunque sarebbero sfruttate gran quantità di risorse energetiche alternative, come il gas .Sembra quindi piú razionale l'uso dell'automobile a gas. E lo è. Anche le soluzioni fotovoltaiche per produrre elettrolisi dell'acqua sono inefficienti: tanto vale utilizzare la superficie di celle necessarie per ottenere direttamente corrente elettrica e caricare delle batterie per veicoli elettrici. Lasciando da parte l'ipotesi del controverso nucleare, oggi la produzione di idrogeno non è perciò competitiva per costi produttivi e ambientali e il suo impiego su vasta scala rimane ancora un'ambizione. Ultimamente però si stanno facendo largo alcune sperimentazioni molto interessanti. Una di queste comparse su Science nel mese di gennaio descrive l'impiego di cluster specifici di alluminio che pare riescano a scindere l'acqua producendo gas a temperatura ambiente. Naturalmente è una tecnica in fase sperimentale e sono ancora da valutare i costi.

Antonino Saggio said...

Non entro nel merito dei punti tecnici dii toccalenuvole. Ma non ho dubbi, che in questo settore volere è potere e sono convinto che con una applicazione molte volte inferiore a quella che ha inventato la bomba atomica, si potrebbero trovare soluzioni efficienti, ammesso e non concesso non esisto già. Non bisogna cadere nella trappola para-scientifica tecnologica...volere è potere, secondo me in questo settore. il fatto è che troppi sono gli interessi in direzione opposta

ilnulla said...

Soluzioni efficienti su piccola scala esistono eccome e purtroppo le leggi per implementarle sono ancora molto timide rispetto alle potenzialità. Non mi riferisco tanto al solare, ma ad esempio in certe zone varrebbe la pena installare impianti eolici sui tetti, per non parlare dell'energia ricavabile dal biologico. E' incredibile come quest'ultima sia poco sfruttata quando impianti di produzione di biogas condominiali che usano rifiuti organici sono perfettamente funzionanti ed efficienti. Insomma laddove gli interessi macro-economici sembrano dirottare ricerche e investimenti per il tornaconto di multinazionali, si può intervenire concretamente sfruttando al meglio ciò che la tecnologia attuale permette. Che non è poco.

Stefano said...

l' utimo punto è incontestabile, è sempre così, montano polemiche chilometriche su dei finti problemi, per far passare in secondo piano cio' che gli ineressa veramente.... saluti da un vecchietto del caad 2006