La scomparsa di Sandro Lazier (1953-2021)
Questa notte è scomparso
Sandro Lazier
. Una notizia tristissima per i tanti che lo stimavano come progettista appassionato, amante dell’architettura, fondatore e direttore della rivista “Antithesi” con Paolo Ferrara. Sandro era innanzitutto una persona rara e bella. Bella nel fisico alto e sottile, e nella linea netta con cui giudicava il mondo, le cose e gli uomini. Doveva venire da una stirpe partigiana delle Langhe lui che aveva studio ad Alba, città di grande storia e sede anche dei congressi dei Situazionisti. Sandro aveva una anima forte di uomo controcorrente. Non era interessato a potere o a consenso, ma voleva esporre con chiarezza, forza e limpidezza di linguaggio le sue tesi. Che erano nei fatti antiestablishment. Più di vent’anni lunga è l’attività di “Antithesi”. Innumerevoli articoli e prese di posizioni che spesso avevano anche interessanti commenti di lettori. La sua nascita era ai tempi de Web 1.0. e Importante la rivista era anche nella cura della grafica e nel motore di gestione. Era un vero gioiello ai tempi in cui nessuna delle maggiori testate aveva ancora un sito web. “Antithesi”, ai miei occhi, era importante e necessaria quanto ”Architettura.it” di Marco Brizzi. Due testate che hanno aperto la strada alla diffusione dell’architettura via Web. Ho conosciuto Sandro e Paolo prima via mail e poi a Roma in un incontro all’InArch che appunto faceva conoscere le prime testate di architettura via web. Da quella primavera del 2001 la nostra amicizia è stata sempre profonda e affettuosa, con molte iniziative insieme. Un convegno a Sciacca, la città di Paolo, dei periodi al Sicily Lab, delle jury del mio corso, naturalmente quel bel convegno su Zevi organizzato da Giovanni Bartolozzi a Firenze. Perché Sandro era un profondo conoscitore del pensiero e dell’opera di Zevi, una conoscenza attiva, praticata tanto da progettista che da critico. Il suo ultimo lavoro è la raccolta di due decine di Lezioni di architettura che condensano il suo sapere fondato sul pensiero organico e praticato in diverse opere di architettura belle eleganti e sensibili, suoi veri autoritratti. Anni fa Sandro tenne una mostra e ricevette un premio per la sua opera da Luigi Prestinenza. Ne era giustamente fiero ed io con lui per quello che può contare. Dicevamo però che oltre ad essere una persona bella Sandro Lazier era una persona rara, proprio rara. Con lui scompare una onestà di intelletto e di comportamenti una lindezza che lo pervade tutto anche e soprattutto nella decisione dei giudizi e dei comportamenti. Queste posizioni via via furono apprezzate anche da persone culturalmente a lui lontane. Un fatto rarissimo anche questo. In questa giornata così triste mi unisco al dolore di Paolo Ferrara, grande amico di Sandro e mio, della famiglia a cominciare dalla carissima figlia Milena, della moglie e del fratello con cui collaborava e poi degli amici-clienti per cui aveva disegnato opere e con cui manteneva contatti quotidiani. Sandro ci hai lasciato, ma se noi continueremo a pensarlo e a leggere quanto hai scritto potrà rimanere ancora almeno un poco con noi.
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La rivista "Antithesi"
Le architetture di Sandro Lazier