Saturday, December 17, 2016
Ipotesi sulla bellezza
Ascolta l'intervento di Antonino Saggio al Convegno valori e Bellezza Sapienza Facoltà di architettura
Friday, December 09, 2016
AntoSag/ Appunti di viaggio
AntoSag/ 1. Vento a Tindari
D'accordo Zaira, tanto non dormo. Ok Renzo sono felice che fai vedere i lavori dei tuoi studenti a Tindari. Quando me lo dicevi ti raccontai degli amici della Brigata di mio padre che scendevano giù per quei sentieri. Adesso vi racconto questa foto.
Eccoci qua tutti e tre. Mio padre, il senatore Raffaele Saggio che si era speso moltissimo per mettere quella lapide proprio a Tindari con la poesia "Vento a Tindari", e il Poeta Salvatore Quasimodo. Sotto io a 4 anni con due oggetti fondamentali: il bambolotto Gigetto (chissà perché ero così contento e affezionato a lui) e quella tavoletta. Sapete erano gli anni di Pollock e ci spalmavo plastilina colorata. Mio padre ricordo mi disse "Falla vedere a Quasimodo" e il Poeta certo gentile si chinò sul bimbetto. Siamo a casa nostra in via Magretti a Patti nell'autunno del 1959, i miei familiari e gli amici possono riconoscere l'angolo del tavolo.
D'accordo Zaira, tanto non dormo. Ok Renzo sono felice che fai vedere i lavori dei tuoi studenti a Tindari. Quando me lo dicevi ti raccontai degli amici della Brigata di mio padre che scendevano giù per quei sentieri. Adesso vi racconto questa foto.
Eccoci qua tutti e tre. Mio padre, il senatore Raffaele Saggio che si era speso moltissimo per mettere quella lapide proprio a Tindari con la poesia "Vento a Tindari", e il Poeta Salvatore Quasimodo. Sotto io a 4 anni con due oggetti fondamentali: il bambolotto Gigetto (chissà perché ero così contento e affezionato a lui) e quella tavoletta. Sapete erano gli anni di Pollock e ci spalmavo plastilina colorata. Mio padre ricordo mi disse "Falla vedere a Quasimodo" e il Poeta certo gentile si chinò sul bimbetto. Siamo a casa nostra in via Magretti a Patti nell'autunno del 1959, i miei familiari e gli amici possono riconoscere l'angolo del tavolo.
Vedi foto e i commenti
AntoSag/ 2. Il primo strumento
Qualcuno ricordeerà forse la foto in cui mostravo al poeta Quasimodo una mia opera pollockiana. Alcuni giorni fa ho trovato l'antefatto. Eccola: si vede il mio caro zio Giancarlo Guarda, circa 29novenne che mi ha portato dall'America il mio primo strumento. Si tratta di alcune barrette di plastina, un oggetto di una modernità sconvolgente nel 1959. Mi insegna ad aprirlo, siamo a Patti. Si vede bene che ha addsso il suo adorato maglione finlandese, quando andò in pellegrinaggio a trovare Alvar Aalto - ma il maestro era un poco ...alto.. e fu una delusione. La foto è di mia zia Loretta Schaeffer Guarda, anche lei urbanista all'MIT. Uno delle foto pensa sempre ai soggetti ripresi e mai a chi generosamente ci guarda. Ma io vagamente la ricordo mia zia in quel pomeriggio: bella, che ancora non parlava italiano e che ci seguiva con evidentissimo amore.
Vedi foto e i commenti
AntoSag/ 2. Il primo strumento
Qualcuno ricordeerà forse la foto in cui mostravo al poeta Quasimodo una mia opera pollockiana. Alcuni giorni fa ho trovato l'antefatto. Eccola: si vede il mio caro zio Giancarlo Guarda, circa 29novenne che mi ha portato dall'America il mio primo strumento. Si tratta di alcune barrette di plastina, un oggetto di una modernità sconvolgente nel 1959. Mi insegna ad aprirlo, siamo a Patti. Si vede bene che ha addsso il suo adorato maglione finlandese, quando andò in pellegrinaggio a trovare Alvar Aalto - ma il maestro era un poco ...alto.. e fu una delusione. La foto è di mia zia Loretta Schaeffer Guarda, anche lei urbanista all'MIT. Uno delle foto pensa sempre ai soggetti ripresi e mai a chi generosamente ci guarda. Ma io vagamente la ricordo mia zia in quel pomeriggio: bella, che ancora non parlava italiano e che ci seguiva con evidentissimo amore.
Vedi foto e i commenti
Sunday, December 04, 2016
Subscribe to:
Posts (Atom)