Chi da anni frequenta il lavoro di Antonino Saggio sa che un termine che ben si presta a definirne il senso, è officina. Ciò vale sia in riferimento alle varie attività di ricerca collettiva promosse dalla sua cattedra di Progettazione architettonica a “La Sapienza” (il gruppo Nitro, le proposte di Urban voids e Tevere Cavo, le collane editoriali), sia in quella estiva del Sicily Lab dai cui workshop sono nate proposte e installazioni artistiche. L’attività centrale è quella di teorico dell’architettura (i libri su Pagano, Terragni, Sauer, fino ad Architettura e modernità, dedicato alla rivoluzione informatica) cui si aggiunge, a mo’ di divertissement, il lavoro critico su due artisti che da sempre lo appassionano: Caravaggio e Van Gogh. Su quest’ultimo da segnalare, oltre al volume “Van Gogh segreto”, anche la conferenza tenuta lo scorso anno al Macro.
Di recente, l’officina S. ha realizzato due libri sul fumetto che si rivelano due vere e proprie chicche per appassionati (e non solo).
Nel primo caso, si tratta di un’operazione di recupero della produzione di un disegnatore, Gian Carlo Guarda (Venezia, 1930), che nel 1950 si era brillantemente misurato con la versione a fumetti di “Zanna Bianca”. Lavoro, tuttavia, portato a termine solo molti anni dopo, allorché Guarda, essendosi nel frattempo dedicato all’attività di architetto negli Usa e ormai in pensione, si dedicò al completamento delle dodici tavole mancanti. Il lavoro completo, già pubblicato nel 2005, è ora riproposto in una nuova edizione curata da S. che, nipote di Guarda, ha potuto ricostruire una vicenda che illumina anche un pezzo di storia italiana.
Guarda, giovane e talentuoso disegnatore, nel ’50 giunge a Roma per proporre le sue tavole al “Vittorioso”, il periodico a fumetti (1937 – 1967) promosso dall’Azione Cattolica. All’iniziale apprezzamento per il suo lavoro, vide opporsi il rifiuto alla pubblicazione essendo London autore messo all’indice dalla Chiesa. La delusione spinse l’autore ad abbandonare la carriera di disegnatore e a completare gli studi in architettura. La pubblicazione consente di apprezzare il talento di Guarda - notevoli, in particolare, i volti e le scene notturne - e di godere delle emozioni del fumetto d’antan che ricorda il primo Tex di Galeppini (il cui esordio data proprio al 1948, anche se non risultano contatti tra i due).
Una pagina del libro "Sopra i tetti di Venezia" e sopra una immagine del palazzo Muti-Baglioni
Il secondo lavoro riguarda ancora, seppure indirettamente, Gian Carlo Guarda. Siamo a Venezia ove tra la fine della guerra e i primi anni ’50 opera un gruppo di giovani talenti tra cui Hugo Pratt, il futuro creatore di Corto Maltese. S., utilizzando le fonti fotografiche e le lettere di Guarda, ricostruisce il clima di amicizia creativa che ha per sfondo un luogo insolito quanto evocativo: i tetti di Venezia. Qui Pratt e gli altri amavano intrattenersi e qui si dipana una vicenda che attiene alla genealogia di Corto Maltese e che lasciamo al lettore scoprire. Oltre alla ricostruzione filologica che il libro contiene, l’elemento di interesse riguarda la relazione e lo scambio creativo che si intuisce animavano il gruppo di giovani creativi amici di Pratt.
A smentita del luogo comune sulla solitudine del genio, è dalla contaminazione che nacquero sia il lavoro di Guarda, si pensi al tema della libertà caro a London ed evocato dai tetti di Venezia, sia il futuro capolavoro di Pratt. Anch’esso un inno al viaggio. Ancora una volta, il tema dell’officina.
Paolo Allegrezza è studioso e autore di storia politica e critico di letteratura. Scrive regolarmente su "Mondo Operaio". Insegna italiano e storia nella capitale.
Gian Carlo Guarda, Zanna Bianca, Ed. Amazon, (Torino), 2020, 92 pp. in B/N, f.to 22x28, brossura
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Antonino Saggio, Sopra i tetti di Venezia alla ricerca di Corto Maltese, Ed Amazon, Torino) 1920 48 pp. in B/N f.to 15x21 Brossua
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