Thursday, December 10, 2020
Le città del mondo. Un viaggio per capire cosa accade.
Il libro Il futuro delle città di Livio Sacchi per La nave di Teseo del 2019 è una lettura affascinante, informativa ed estremamente utile.
Cerchiamo di sostanziare questi aggettivi con alcune osservazioni sul libro e sull’autore. Livio Sacchi sin da anni lontani - il suo primo libro che io ricordi è Il disegno dell’architettura americana (Laterza 1989) ed uno molto popolare più recente Tokyo (Skira 2005) ha combinato due componenti che si trovano raramente insieme. Da una parte una informazione ricchissima e di prima mano. L’altra componente è una scrittura precisa e limpida. Qualità queste che sono state perfezionate nella lunga partecipazione alla redazione di “Op. Cit” di Renato de Fusco e negli ultimi decenni nel suo ruolo di primo piano nella enciclopedia Treccani. La scrittura informata e amichevole, porta il lettore con piacevolezza lungo le cinquecento pagine del volume. Il futuro delle città può essere apprezzato anche non sequenzialmente, ma attraverso le curiosità e gli interessi, come se noi stessi fossimo in viaggio.
Vi è un portato secondario, ma importante di questo libro: quello di essere un libro a-disciplinare. Sacchi in fondo è sempre stato un “decolonizzatore disciplinare” : non si è mosso nel quadrato del “Disegno e rappresentazione” area di cui è professore da decenni, ma attinge ad osservazioni che appartengono a più campi che vengono con naturalezza assorbite nella sua scrittura.
Ed ora veniamo al secondo aspetto del volume, il suo alto valore informativo. L’autore analizza molte decine di città significative in tutti i continenti. Facciamo un esempio, su l’india si sofferma su Bangalore, Delhi, Mumbai. Ebbene se si chiedesse di localizzarle sulla carta geografica? O di dire qualcosa di significativo per ciascuna? Beh mi sono fatto prima io stesso queste domande, cui posso rispondere solo “dopo” la lettura delle undici pagine che vi sono dedicate. Anzi, per la verità, mentre leggevo, mi sono costruito una mappa in Google per localizzarle ed esplorarne almeno un poco la struttura urbana e i monumenti.
Sacchi procede con chiarezza e metodo. Ci illustra la particolarità della geografia, incasella i principali dati statistici ed economici e poi affonda su alcuni elementi particolari della società, dell’economia e su alcune criticità. Per esempio Bangalore è “un polo scientifico d’eccellenza che concentra le principali aziende d’alta tecnologia” e “in linea con i successi di Bangalore, il governo indiano attraverso una Smart Cities Mission, ha varato la costruzione di cento Smart cities”. Cento Smart cities! Anche delle altre città Sacchi individua subito la peculiarità. Per esempio Delhi “costituisce uno dei più inquietanti fenomeni urbani presenti nel nostro pianeta” mentre di Mumbai ricorda anche la collocazione, scelta oculatamente come sempre facevano i portoghesi che la hanno fondata. Ad ogni città Sacchi fa seguire una piccola guida di architettura contemporanea. Ci ricorda sia i classici della modernità, sia opere realizzata da significativi architetti, spesso internazionali. E siccome siamo in un mondo in cui “basta la parola” ci vuole un attimo a mettersi in Internet e andar a veder il Terminal 2 di SOM a Mumbai, o un importante progetto di low rise - high density di Charles Correa.
Ora quello che è fatto per l’India è compiuto per gli altri paesi dell’Asia, dell’Oceania, per l’Europa, per le Americhe insomma per tutto il mondo. Ne esce uno straordinario affresco che rivela anche un’altra anima dell’Autore, che chiamerei enciclopedica. Il libro costituisce così anche un reference book, cui ricorreremo se ci capiterà ancora di viaggiare.
Veniamo ora all’aspetto di “utilità” che avevamo indicato all’inizio che non si riferisce solo a quanto sopra nella sua struttura “geografica”, ma alle prime duecento pagine di taglio saggistico. Mentre l’analisi delle città è un percorso “orizzontale” nel materiale, la parte saggistica vi affonda verticalmente. Intendo dire che Sacchi vi affronta delle grandi questioni del mondo contemporaneo. Eccone alcune: “Centro e periferia”, “Infrastruttura e mobilità”, “Migrazione e segregazione”. Facciamo l’esempio del capitolo dedicato ala “Sostenibilità”. Qui l’Autore ci ricorda i dati politici generali, le indicazioni delle Nazioni unite come Agenda 2030 e soprattutto si sofferma sulla enciclica del 2015 « Laudato sì’ » di papa Francesco. Questo approccio è importante perché mette “insieme” il tema del degrado ambientale con quello delle disuguaglianze, un nesso chiave se si vuole operare in chiave effettivamente ecologica. Il capitolo va avanti ripercorrendo le esperienza più significative da Singapore al quartiere di Hammarby in Svezia dal Parque Madrid Rio a Madrid al parco Seoullo a Seoul. Lo stesso taglio saggistico avviene in tutti i capitoli, per esempio in quello sulla digitalizzazione in cui tra l’altro ci fornisce i numeri delle entità globale del fenomeno e del suo impatto gigantesco sulla città del futuro.
Abbiamo sentito negli ultimi mesi dichiarazioni di architetti noti nello scenario internazionale che, quasi al limite della boutade, rivendicano un ritorno salvifico alla campagna o ai borghi abbandonati. Sacchi ci ricorda che la scommessa è nel futuro della città. Una scommessa difficile da portare a termine, ma che deve essere condotta lo stesso con coraggio, consapevolezza e un poco di audacia.
Recensione al Volume di Livio Sacchi "Le ctta del Mondo" Nave di Taseo 2019
Pubblicata in L'Industria delle costruzioi
Subscribe to:
Posts (Atom)