Van Gogh Dipinge i Girasoli
di Antonino Saggio
L’analisi dettagliata del ritratto dipinto da Paul Gauguin Van Gogh che dipinge i girasoli, insieme alle acquisizioni di recenti studi storici, illumina di una nuova luce il dramma che si compì ad Arles la notte della anti vigilia di Natale del 1888 quando i due pittori ebbero un violentissimo alterco, Gauguin lasciò precipitosamente Arles e van Gogh, mutilato del lobo dell’orecchio sinistro, fu ricoverato in preda ad allucinazioni all’ospedale della cittadina. Il libro ha trovato molto interesse nei suoi lettori per la scrittura densa e per il continuo intreccio tra il dato artistico e le vicende della vita. Il quadro di Gauguin in questo contesto diventa contenitore più vero del vero, il luogo dell'intreccio dei molteplici livelli psicologici, artistici biografici del rapporto tra i due pittori. E così che questo libro rivela la storia del famoso episodio del taglio dell'orecchio, in una ricostruzione inedita ma appoggiata su fonti certe.
Addendum Critico
(estratto della parte finale del libro)
Figura 1.5 Paul Gauguin, Van Gogh che dipinge i girasoli, dicembre 1888, Museo van Gogh, Amsterdam
Chi scrive conosce Van Gogh che dipinge i girasoli sin dal 1970 e lo ha esaminato con attenzione molte volte dal vero, di cui una alla straordinaria mostra “Van Gogh e Gauguin. Lo studio del Sud” al Chicago Art Institute, curatori Douglas Druick e Peter Kort Zegers. Nelle pagine dedicate al dipinto del loro volume del 2001, Druick e Zegers compiono di Van Gogh che dipinge i girasoli una disamina importante, di cui questo scritto fa tesoro. Chi scrive aggiunge al lavoro degli studiosi citati nuove fonti documentarie, alcune osservazioni e soprattutto mette in relazione il dipinto ai drammatici avvenimenti successivi.
La direzione del museo van Gogh di Amsterdam accosta Van Gogh che dipinge i girasoli al veloce ritratto che van Gogh dipinge di Gauguin (v. Copertina). L’accostamento di due quadri dalla qualità pittorica così diversa induce a pensare che van Gogh, esattamente come Gauguin voleva far credere, ne fosse una sorta di allievo. Il fatto che i due quadri siano coevi, non comporta che sia condivisibile accostarli. Mettere uno vicino all’altro il modesto ritratto di Gauguin dipinto da van Gogh, con il grande e bellissimo quadro di Gauguin è un errore. Tanto più grave perché compiuto proprio nel museo van Gogh - nella “propria” casa. Questo errore è la motivazione più profonda di questo scritto e mi sembra di aver ampiamente provato che questo dipinto è il luogo del tradimento di Gauguin. Non so se il museo van Gogh cambierà idea, ma nella mente del lettore, Van Gogh che dipinge i girasoli dovrebbe essere accostato a destra da La Sedia di Paul Gauguin F 499, anch’esso museo di Amsterdam, che van Gogh dipinse quasi contemporaneamente come una sorta di ritratto “psicologico” di Gauguin sotto le mentite spoglie di una natura morta. Un quadro che fa dell’assenza il suo centro espressivo. E a sinistra da La Sedia di Van Gogh e la sua pipa F 498 questo sì “autoritratto” drammatico anch’esso dipinto da van Gogh durante le settimane di convivenza di Gauguin ad Arles.
Se si esamina la produzione di Gauguin ad Arles (Druick e Zegers 2001) si fa un balzo. Sono venticinque quadri e praticamente tutti capolavori, di una bellezza e di una intensità sconvolgente (Fattoria d’Arles, Lavandaie al Canale, Casolare a Arles, Calura, Vedute degli Alyscamps, Il caffè di notte di Arles ma anche altri). Gauguin attraverso il periodo di Arles esalta la propria pittura che compie un ulteriore sensibile avanzamento sia nella continuità che nella qualità della produzione. Van Gogh invece ha dipinto tutti i suoi capolavori prima dell’arrivo di Gauguin ad Arles. Se si esamina la pittura di van Gogh nel periodo di convivenza si vedono tre fenomeni interessanti ed interrelati:
Link
Il libro completo su van Gogh di Antonino Saggio
Lo Strumento di Caravaggio - The Instrument of Caravaggio