Sunday, December 24, 2006

Regalo di Natale dell'Accademia di San Luca.

In questi giorni natalizi di felicità per tutti e per i giovani architetti italiani in particolare, l'Accademia di San Luca, nelle figure dei cinque giudici Guido Canella (presidente), Paolo Portoghesi, Franco Purini, Pio Baldi e Daniele Modigliani ha deciso di porgere ai giovani progettisti un contributo di speranza e di fiducia. Ha premiato un progetto di ampliamento cimiteriale che con difficoltà avrebbe superato un esame di composizione architettonica in un corso universitario post-1966. Che bellezza, che entusiasmo, che travolgente sensazione di forza! Basta avere le conoscenze giuste e si può fare beffa di tutto e di tutti nell'omertà generale!

I due vincitori hanno co-firmato l'allestimento padiglione Italia alla Biennale (Purini direttore, Baldi committente). Era un buon lavoro di cui abbiamo scritto, ma la vincita a questo concorso è, come abbiamo detto e spiegato già a partire dalle inamissibili esclusioni, assolutamente scandalosa. E non solo per il caso Vaccarini, che è eclatante, ma anche per tantissimi progetti e R E A L I Z Z A Z I O N I che propongono esse sì un quadro meno desolante, arretrato e ridicolo del progetto premiato. Ma come ben si sa lo stesso identico meccanismo avviene nei casi molto più gravi dello squallido premietto della San Luca che è quello dei Concorsi universitari per cui si ritrovano in cattedra persone che hanno la qualità del progetto premiato in questa occasione e persone di ben altro impegno e qualità che stanno fuori a guardare. In questo caso l'esito è devastante perchè si mettono individui di poca a qualità a creare danni per decenni. E questo moltiplicato per 10 100 1000! Evviwa. Buon Natale, Buon anno a tutti!

Volevo dire che noi non stiamo affatto fermi, solo nello scorso anno abbiamo scritto "L'eredità dei Maestri" > , curato il volume "Arie italiane. Motivi dell'architettura italiana recente" > , creato un supplemento sull'innovazione che si chiama "On&Off" > insomma si può lavorare, anche con un commento.

5 comments:

Anonymous said...

Ma che piacere c’è nell’essere così poveri…mentalmente? Cosa c’è di peggiore della povertà mentale? Cosa c’è di peggiore del tradimento mentale? Perché di questo si parla. Che piacere c’è nel vivere in uno spazio mediocre, in un’architettura mediocre?
No, no, no. Basta con gli accademici soprusi!
Rosetta Angelini

Anonymous said...

Ma quel Dante che diceva guardare senza vedere... forse i giudicanti hanno solo intravisto le loro nebbiose certezze, specchio di un pensiero che non si vede.
Luca Gennaioli

Anonymous said...

Si può lavorare anche solo con un commento: è verissimo e lo è ancora di più, soprattutto quando si svela che l’imperatore è nudo. Il bel vestito dell’imperatore infatti, cucito dall’Accademia di San Luca, è proprio quello che si vede, e si commenta da solo. Più che ai due progettisti la critica è da fare naturalmente a chi ha giudicato, che – ripeto – premia in ogni occasione, non tanto l’architettura realizzata o immaginata che sia, quanto la sua storia, e il grande potere che detiene quando è ufficialmente delegato ad emettere un giudizio.
Sarebbe interessante dibattere con i giudici stessi, questa circostanza. Del resto la mancanza del “conoscere per deliberare” in tutte le forme e le modalità possibili, è da sempre uno dei mali italiani. Sarebbe facile per me qui per svariate ragioni esaltare questo blog, eppure dobbiamo tutti sottolineare la grande importanza di questo post e di quello che lo segue, poiché come sosteneva Pasolini, ci scandalizziamo e reputiamo atroci svariati accadimenti, così come immediatamente ci dimentichiamo di essi.

Anonymous said...

Rimboccarsi le maniche

L’Accademia di San Luca è un’istituzione storicamente nota, soprattutto in ambito romano. Ma non è mai stata un effettivo termometro del livello artistico nazionale. Non solo, quando ha deciso di riconoscere la qualità di alcuni grandi maestri del secolo scorso, lo ha fatto tardi e male. Un caso per tutti è quello di Mario Ridolfi, padre del razionalismo romano, premiato solo dopo il suo tragico incidente. Il solito Zevi anche in quell’occasione fu lapidario, come sempre: “E’ ben noto: le accademie consacrano gli artisti moderni solo quando li stimano “istituzionalizzati”, cioè non più in grado di nuocere.”

Oggi a, distanza di quant’anni, succede di peggio. Si istituzionalizza la mediocrità, come già da tempo accade nel settore della comunicazione. Si pugnala ripetutamente il pensiero contemporaneo. Si nega dignità e creatività ad un mestiere storicamente poliedrico e contaminato come quello dell’architetto. Si compromette, soprattutto, la rinascita di un Paese che ha grandi risorse.

Insomma, le Accademie e le Facoltà di architettura sono oggi responsabili di uno scollamento esagerato e dannoso tra la cultura ufficiale e la pratica artistica contemporanea. Insisto, Accademie e Facoltà di architettura, perché i responsabili (la giuria) di questo funebre verdetto sono i firmatari del famoso “Appello per lo sviluppo in Italia della nuova architettura” e cioè i paladini del nazionalismo, nonché i relatori dei convegni fiorentini sulla “Identità dell’architettura italiana”. Come è noto, le maglie del potere si stringono.

Ma l’irruenza, il fascino, l’energia della cultura contemporanea tonificano e rendono giustizia, come sempre, almeno in una dimensione individuale. E’ evidente che occorre rimboccarsi le maniche…

Antonino Saggio said...

Altri commenti nel post Scandalosa Accademia del 21 ottobre 2006