La scomparsa di Carlo Melograni
11 gennaio 1924 - 1 Novembre 2021
Con l'architetto Carlo Melograni scompare uno degli ultimi rappresentanti della generazione dell’”Anti": donne e uomini che si sono formati negli anni del regime fascista a cui seppero opporsi con valori e azioni antagoniste. Se in Bruno Zevi l'essere antifascista aveva il carattere di una adesione al credo libertario del partito d'Azione di Ferruccio Parri, in Carlo Melograni l'essere comunista era la caratteristica prima. Melograni si è mosso sempre per il sostegno alle classi più bisognose in una disciplina da centralismo democratico che naturalmente negli anni sostituì il credo della rivoluzione con un pensiero riformista. Non a caso è stato fraterno amico proprio del presidente Giorgio Napolitano, che certamente oggi lo piange.
Nell'immediato dopoguerra, appena laureato, fece parte della squadra dei giovani dell'Ina casa (Aymonino, Valori, Fiorentino e altri) firmando l'importante quartiere del Tiburtino a Roma con capogruppo Ludovico Quaroni. Alla metà degli anni Cinquanta scrisse un lucido ed equilibratissimo saggio per “il Balcone” dedicato alla figura di Giuseppe Pagano. Il direttore di “Casabella” martire a Mauthausen è una personalità in cui Melograni si rispecchia per l'orgogliosa modestia e per la ricerca di una architettura primariamente attenta alla funzionalitá al servizio di tutti. Guarda con estremo interesse alle esperienza del Team X e vede in Giancarlo de Carlo un punto di riferimento.
Dal 1961 al 1971 si afferma un altro dei suoi credi: il teamwork. Con Tommaso Giuralongo e Leonardo Benevolo forma uno studio che realizzerà soprattutto in Emilia Romagna opere interessanti tra cui la particolarmente riuscita Fiera di Bologna. È contemporaneamente attivo anche come politico a Roma con ruoli di primo piano tra cui quello di consigliere per il PCI.
Nel quadro del rinnovamento della Facoltà di architettura di Roma, dopo l'arrivo di Quaroni e Zevi, è - dopo Palermo - incaricato dell’insegnamento prima di Disegno e rilievo e poi di Composizione architettonica. Nel caotico e sfilacciato clima della facoltà degli anni Settanta, Melograni è tra i pochi docenti di Composizione che tenga lezioni di architettura sottolineando le responsabilità sociali del progetto, rifuggendo da formalismi di ogni tipo, cercando l'adesione "scarna" al tema come indicava Pagano. Alla fine degli anni Settanta tra i suoi primi laureati sono Luigi Prestinenza e Antonino Saggio. Coordina due numeri di "Edilizia Popolare" in cui spinge per l'adozione di modelli distributivi innovativi anche nel nostro paese e nel fascicolo sulle “Case basse ad alta densità” pubblica il progetto dei due giovani di cui è relatore con Paolo Meluzzi. Sempre nei primi anni Ottanta fonda un nuovo gruppo di progettazione il P+R (Progetto e Ricerche di architettura - vedi articolo) che opererà con continuità per circa quindici anni.
Nei primi anni Novanta del secolo scorso, Carlo Melograni è il capofila nella creazione della Facoltà di Architettura di Roma Tre di cui è preside sino alla sua pensione nel 1997. Negli anni successivi continua l’attività progettuale con una nuova generazione di architetti e si impegna nella scrittura in particolare di tre volumi: “Progettare per chi va in tram” (2002) che rappresenta una risistemazione delle lezioni seguite e conosciute da molte generazioni di studenti e i due volumi che ripercorrono l’architettura italiana prima sotto il fascismo (2008) e poi negli anni della ricostruzione (2015). La sua prosa limpida e chiara sono un vero specchio della sua personalità e del suo modo di essere.
Ricca, lunga, piene di episodi positivi è stata la relazione di chi scrive con il prof. Carlo Melograni. Ma da evitare però è il ricorso all'autobiografismo perché questo è il momento del dolore che da ex alunno è certamente condiviso con i tanti suoi studenti, collaboratori e colleghi con i figli Anna e Luca e con la moglie e compagna Luisa Pappalardo. Rara personalità per impegno didattico, statura intellettuale e impegno politico attraverso l’architettura e l’urbanistica è stata la figura di Carlo Melograni. Che ci guardi sempre con quel suo bellissimo sorriso anche se abbiamo voluto fare da soli.
Antonino Saggio "Sapienza" Università di Roma
Esequie Chiesa Valdese a piazza Cavour, Roma, via Marianna Dionigi 59 ore 11 mercoledì 3 novembre 2021
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