Dimitrios Liakatas AA 09-10 discussa Gennaio 2011
Relatore prof. Antonino Saggio
Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura L. Quaroni 2011
UrbanGreenLine. Mandrione Roma
Il LABO (Laboratorio attivo sulla città e il cinema neorealista a Roma)
In una zona di Roma caratterizzata dall'intreccio di antichi acquedotti e dallo scavo del fosso della Marana, tra pressistenze archeologiche ed una edilizia spontanea accumulata negli scorsi decenni e oggi quasi fortificata nella sua stessa diversità, si incunea il Progetto del Labo: un Laboratorio per lo studio del Cinema neoralista a Roma. La zona del Mandrione infatti è fortemente legata all'immaginario neo realista e ben può accogliere una struttura con tali finalità. L'andamento planimetrico del progetto scava il terreno valorizzando il vecchio andamento del fosso della Marana e a questo si raffronta nell'andamento zigzagante. Gli spazi del Labo vivono di una voluta indifferenziazione tra interno ed esterno (uno dei temi cardine del neo realismo). Masse frammentarie aprano squarci e invitano a relazioni inaspettate, spesso caratterizzate da profondi coni di luce e ombra. Naturalmente il Labo innesta anche le relazioni e le tecnologie per un museo diffuso per la conoscenza dei luoghi e della cultura del neorealismo a Roma attraverso le moderne tecnologie. In particolare, collocandosi accanto alla Urban Green line, ne costituisce uno dei poli di arrivo, ma anche di ripartenza per la conoscenza dei luoghi del neorealismo in questa parte della città. Il Labo così diventa uno dei punti di attrazione della nostra Roma futura, apparentemente impossibile oggi, ma per noi necessaria comunque.
Relatore prof. Antonino Saggio
Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura L. Quaroni 2011
UrbanGreenLine. Mandrione Roma
Il LABO (Laboratorio attivo sulla città e il cinema neorealista a Roma)
In una zona di Roma caratterizzata dall'intreccio di antichi acquedotti e dallo scavo del fosso della Marana, tra pressistenze archeologiche ed una edilizia spontanea accumulata negli scorsi decenni e oggi quasi fortificata nella sua stessa diversità, si incunea il Progetto del Labo: un Laboratorio per lo studio del Cinema neoralista a Roma. La zona del Mandrione infatti è fortemente legata all'immaginario neo realista e ben può accogliere una struttura con tali finalità. L'andamento planimetrico del progetto scava il terreno valorizzando il vecchio andamento del fosso della Marana e a questo si raffronta nell'andamento zigzagante. Gli spazi del Labo vivono di una voluta indifferenziazione tra interno ed esterno (uno dei temi cardine del neo realismo). Masse frammentarie aprano squarci e invitano a relazioni inaspettate, spesso caratterizzate da profondi coni di luce e ombra. Naturalmente il Labo innesta anche le relazioni e le tecnologie per un museo diffuso per la conoscenza dei luoghi e della cultura del neorealismo a Roma attraverso le moderne tecnologie. In particolare, collocandosi accanto alla Urban Green line, ne costituisce uno dei poli di arrivo, ma anche di ripartenza per la conoscenza dei luoghi del neorealismo in questa parte della città. Il Labo così diventa uno dei punti di attrazione della nostra Roma futura, apparentemente impossibile oggi, ma per noi necessaria comunque.
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