Tuesday, December 21, 2010

Risvegli alla architettura

Quasi contemporaneamente escono due contributi sulla recente architettura italiana. La rivista "Costruire" di Favalli e Maranzana dedica lo "Speciale 100% under 40" ad una ampia e qualificata selezione di realizzazioni di architetti italiani con un testo di Luca Fabris, la rivista "l'Arca" di Casati ospita un vivace supplemento dal titolo "Giovani Talenti" curato da Luigi Prestinenza  con numerosi e vitali commenti critici su appunto una serie di talenti emergenti in Italia. Sono due angoli diversi, l'uno rivolto al costruito, l'altro alle idee e alle sperimentazioni, ne sono felice perché ne esce un contesto opposto all'accademismo piacentiniano che ci attacca alla gola. Vorrei aggiungere a questo quadro, il lavoro UrbanVoids Progetti sostenibili per la periferia di Roma di Marta Moccia e Vanina Ballini un'esperienza in cui si cerca anche di insegnare come essere progettisti attivi e vitali nella città di oggi. Costruzione, Sperimentazione e Insegnamento mi sembrano allora collegarsi per aprire un filo di luce.

2 comments:

Salvatore D'Agostino said...

Antonino Saggio,
grazie della segnalazione.
Ahimé sono due riviste che non compro.
A presto,
Salvatore D’Agostino

luca said...

Senza dubbio ci sono iniziative significative...ma c'è un certo conformismo delle cosiddette "sperimentazioni" architettoniche.
Se fossero tali mi chiedo come mai sia possibile notare una "eclettica" uniformità nelle soluzioni proposte/presentate.
C'è anche un limite nel proporre molte "sperimentazioni" e/ realizzazioni alla ribalta (e nel farlo periodicamente): vuol dire mettere tutti sullo stesso piano. Questo è un problema critico, ma anche di una comunicazione particolarmente ridondante che caratterizza il mondo dell' architettura ammirata dagli studenti al di là delle situazioni e/o riviste chiamate in causa. Altro problema è il fatto che molti giovani -purtroppo- confondono una buona architettura, con un rivestimento affascinante, una soluzione tecnologica innovativa o con una elegante fotografia...e questo è un problema più vasto che parte dalle aule universitarie ed impedisce la nascita generazione dalle vedute ancora più ampie di quello che possiamo osservare.