Tuesday, November 11, 2008

Geodestic Dome, Synergia ranch, New Mexico

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Report dalla Cupola del Synergia ranch. 8 ottobre 2010
Nella settimana dall'1all'8 ottobre 2010 la cupola è stata ridipinta integralmente con una pittura acrilica  per difenderla dagli agenti atmosferici (Santa Fe è ad una altitudine di 2132 Metri sul livello del mare e l'inverno è ovviamente rigidissimo qui), ma anche per difenderla da una serie di imprevisti che si sono succeduti negli anni. L'opera di ripittura ha previsto il lavaggio dell'intera superficie e il passaggio di due strati di pittura. Il lavoro è stato compiuto - dopo avere coperto tutte le superfici e gli infissi - senza ponteggi ma solo con scale e con l'ausilio ovviamente di lunghe aste telescopiche. Alcune fase finali sono state compiute camminando nella parte superiore della cupola. Il lavoro è stato compiuto integralmente da Marie, Fredy, Robyn, Warren, Rio, Corinna, Martino, Dugan, Ingrid e Patty (nella foto che festeggia). Naturalmente queste cose si fanno solo per la Storia.






La Dome (cupola) è stata costruita nei primi anni Settanta quando il ranch era ancora poco edificato e si era appena cominciato a pensare al recupero ambientale e alle sue future attività. Ho parlato circa un'ora con l'ingegnere William "Freddy" Dempster ed un numero di fatti importanti sono emersi. La prima domanda che gli ho fatto è se Richard Buckminster Fuller avesse visto o supervisionato la cupola. Mi ha risposto di no, (anche se successivamente ha avuto rapporti) ma che al tempo esistevano una serie di libri che spiegavano come costruirne una. In effetti successivamente a questa conversazione ho scoperto un documento che diceva che Bucky ha incontrato il gruppo, che ha concesso il diritto di costruire la cupola in base al suo brevetto e che anche ha contribuoto ad affrontare i temi dell'acustica cfr. pages 24-25 from the book "Theather of all Possibilities", edition Poetry, London 1980). Dempster mi ha dato come prima informazione il costo: circa 1000 dollari del tempo (inclusa la tela di copertura). Cioè circa 4000 dollari di oggi! Naturalmente in origine la cupola non aveva pavimento: era su terra battuta ricoperta poi con tappeti, con una modalità indiana.
Freddy mi ha spiegato innanzitutto come è stata costruita. Le fondazioni si facevano in maniera puntiforme con dei cilindri di cemento che entravano nel terreno per circa un metro. Sul cilindro di fondazione con un sistema abbastanza semplice di bulloni si ancora il nodo di uno dei triangoli che formano il primo anelo della cupola geodetica.


Ora come si dovrebbe sapere la cupola geodetica è un'approssimazione di una sfera. Naturalmente l'approssimazione può avere un diverso grado di precisione o aderenza alla curvilinearità della sfera, ma l'approssimazione "non può essere troppo alta" perché se ci si avvicina troppo alla forma sferica ideale, i vari triangoli non formano più l'angolo rigido necessario alla stabilità dell'insieme trovandosi quasi sulla stessa giacitura orizzontale. 

Aspetto fondamentale della costruzione naturalmente è rappresentato dai nodi. Che sono fatti non certo con il famoso nodo geodetico, ma bensì in maniera estremamente semplice ed economica.
Si tagliano in fatti delle tubature metalliche della dimensione del nodo. All'interno di questo elemento cilindrico arrivano le aste naturalmente tagliate ad angolo. Freddy mi ha spiegato del sistema di tenerle strette una all'altra e Marie "Flash" Harding mi ha spiegato anche che le aste erano avvolte dal nastro isolante da pacchi per tenerle ancora più strette insieme.
Le aste di legno, "naturalmente", non venivano da un negozio, ma provenivano da edifci abbandonati e poi tagliati in loco a misura. L'attrezzattura di un tavolo da taglio, una sega elettrica e  un sistema primitivo di impalcatura era- più o meno - la dotazione di cantiere. 

Quando la struttura è stata finita, si è messa la tela che occhiellata e sovrapposta a scaglie provvedeva un discreto isolamento dal sole e dalla pioggia. Negli anni Novanta la cupola ha avuta una aggiunta all'entrata, una serie di skylight e soprattutto è stata rivestita con una schiuma cementizia.

Questa l'avventura della costruzione, che è arrichita da un bel dettaglio proto-informatico: Freddy ha calcolato la struttura e cioè le diverse dimensioni delle assi e il loro angolo, scrivendo un programma in Fortran (era stato programmatore per 4 anni a Berklely). Il programma che aveva scritto era realizzato su schede perforate che poi messe in una macchina che le leggeva forniva finalmente i risultati. Per scrivere il programma e calcolarne i risultati ha dovuto "pregare" la locale università di "concedergli" l'accesso al computer.

Morale: un gruppo di uomini liberi, giovani e forse anche relativamente sereni, costruiscono una cupola geodetica con le loro mani e con i lori soldi. La tecnologia serve per liberare e per fare qualcosa, veramente. La cupola è ancora in piedi e accoglie i convegni di Synergia ranch.

Deu foto del nodo in una situazione a-tipica (da cui si capisce esattamente come è fatto) e tipica




Note tecniche
The diameter of the dome is 50 feet, 28 feet high. (15.2 m diameter, 8.5 m high)
The struts vary in length from 4.95 feet to 6.54 feet (1.5 m to 2 m) depending on their position in the geometry. There are 9 different strut lengths, plus some special struts surrounding the doorways.
Total cost in 1970 for materials was around $1000, mostly for the canvas, but we were able to get the struts from salvage of old buildings and didn't have to pay for them.
Are you thinking of building a dome ? There are many details and exact measurements that have to be done just right.
Freddy


William "Freddy" Dempster è l'ingegnere che ha supervisionato, progettato, calcolato e costruitola Dome con amici e compagni al Synergia ranch nei pressi di Santa nel New Mexico.
Al Synergia ranch si svolgono convegni e periodi di studio organizzati dall'Istituto di Ecotechnics fondato da John Allen





nel frattempo ho trovato una foto storica dI Dempster e "Bucky" Fuller. L'epoca è successiva e si riferisce ai tempi degli studi preparatori per la costruzione di Biosphere 2, ma questa è un'altra storia.
 La foto è di Marie Allen


4 comments:

Salvatore D'Agostino said...

Un post sicuramente vicino al "VI convegno sull’identità dell’architettura italiana" organizzato dall'Università di Firenze.

Grazie delle note interessanti.

A presto Salvatore D'Agostino

Antonino Saggio said...

Giuseppe Mongelli, architetto e professore alla Facoltà di Valle Giulia mi scrive:

"Ho letto le tue note al progetto della Synergia ranch e mi è tornato alla mente che,
verso i primi anni '70, all'inizio della professione,
ho allestito due cupole, in Costa Paradiso Sardegna,
che allora erano prodotte e montate con un brevetto dell'ing. Mario Bini www.binisystems.com .

Le semisfere si reggevano per forma e potevano essere tagliate, con un frullino, a piacimento, immaginati la goduria per i progettisti,
(i proprietari, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti, entravano, per cultura e fascino, a pieno diritto nella progettazione).
Si diceva vogliamo vedere il panorama del mare: taglia là, mi serve più aria: buchiamo lì, ecc.. "

Credo valga veramente visitare il sito, per gli interessati

www.binisystems.com

Salvatore D'Agostino said...

Interessante questa progettazione/opera aperta.
Saluti,
Salvatore D'Agostino

mimokidi said...

ora che nella lezione stiamo vedendo come si realizzano i geodesic domes volevo condividere questo sito che avevo incontrato un paio di anni fa avendo urgente bisogno di trovare accomodazione per 10 ospiti inattesi ed accesso a solo un ferramenta.

http://www.desertdomes.com/domecalc.html

utilizzando questo bel programmino si possono ottenere le misure esatte degli struts (aste) senza dover chiedere di usare il computer dell'università più vicina.

che lo spirito outdoor e la creatività dell'architettura sia con voi