Wednesday, June 07, 2006

Intervento Il Paesaggio delle Infrastrutture High and Low e Pasolini




Intervento al Convegno internzionale sul paesaggio. Ascolta l'intervento. Vedi le immagini.

5 comments:

Anonymous said...

Egregio Prof. Saggio,
Ho letto con molto interesse il Suo blog, avessi avuto in passato un solo professore così generoso di informazioni come Lei, o in grado di essere al passo con i tempi e intuire fatti imminenti - e prepararsi-prepararci eventualmente all’urto - come presagire ad esempio che di lì a poco sarebbe avvenuta una rivoluzione della tecnica senza eguali nella storia (io preferisco chiamarla “bomba informatica” alla Virilio, essendo scoppiata sulla mie qualità di “prospettico”, “mano” ora confusa nei milioni di cad). Di intuire come va un po’ il mondo dico (e dentro esso l’architettura) come era nelle qualità di un Nathan Rogers, o di un Klaus Koenig, che potei ascoltare nelle ultime lezioni nelle “loculari” aule di Firenze: provato, ma sempre con noi studenti. Di Rogers per fortuna ristampano i testi fondamentali: un giovane studente che legga oggi “Gli elementi del fenomeno architettonico” secondo me può ricevere una buona spinta negli studi (io l’ho ricevuta per resistere, o, meglio, non desistere), anche se la voce di Ernesto oggi sembra provenire da un tempo lontanissimo, e da uno spazio altrettanto lontano, da cosmicomica, tipo ti ho visto! anch’io ti ho visto! ma come possiamo comunicare a trecento milioni di anni luce di distanza?
Dopo il Suo bellissimo saggio su Terragni, letto anni fa dopo che Giorgio Ciucci, se non ricordo male, trovò errori nella monografia di Terragni di Schumacher che mi fu regalata (si, lo ammetto: penso lo comprai per riparare), ho ritrovato vicinanza con Lei ascoltando questo Suo intervento, che trovo per caso vagando per il web la notte prima del concorso di dottorato in progettazione paesaggistica. L’acquedotto romano, Le Corbusier, Musmeci-Morandi, Hadid, Pasolini, per “Il paesaggio delle infrastrutture”. Io invece: le strade consolari romane (la via Emilia), l’urbanistica greca ed etrusca , Le Corbusier (Plan Obus), e Pasolini. Infrastrutture come portatrici di civiltà. Sono a cavallo. Uno dei leganti della mia impalcatura argomentativa era proprio un libello dal peso specifico molto elevato, scritto da Johan Huizinga nel ’43 agli arresti domiciliari causa Gestapo. “Lo scempio del mondo”. Una elencazione (prendiamola spartanamente così) di tutte quelle circostanze storiche e sociali che determinano una perdita di gradi di civiltà, dunque la decadenza del mondo occidentale: militarismo, totalitarismo, scismi culturali, ecc. Poi un capitoletto sul paesaggio, non particolarmente illuminante, però interessante se ci si ricorda delle analisi delle precedenti pagine e si pensa subito dopo a Pierpaolo Pasolini: “tramonto del paesaggio = perdita della civiltà”, infrastruttura dunque, come elemento del paesaggio che stavolta toglie gradi di civiltà, e lede i processi di civilizzazione. Dal paeaggio storicizzato del Decameron o de Le mille e una notte al paesaggio del sottoproletariato di Accattone, agli interni fascio borghesi di Teorema o Salò, fino al realissimo cippo in calcestruzzo all’idroscalo di Ostia che ricorda la morte del poeta.
Ovviamente queste ultime righe le ho tenute ben distanti dalle pagine del foglio protocollo. Ma ripensandoci, avrei fatto bene a metterle.
Un saluto
e perdoni di ciò un architetto insonne.

Andrea, Bologna.

Antonino Saggio said...

Vorrei ringraziare molto Andrea architetto di Bologna e fargli un forte in bocca al lupo. Rafforza chi fa questo blog avere alcuni commenti. Sappiamo che la percentuale di chi commenta è forse 1 ogni 10, 100, 1000 o più utenti. Particolarmente apprezzabie, trovare il tempo e la voglia di farlo, quindi. Riguardo l'ora, non sorpende ... Infine nel merito. Ha ragione questo mio intervento può fungere da impalcatura su cui far crescere anche altri rami di un ragionamento (Huzinga). Naturalmente non sono d'accordo con Virilio né con lei sulla bomba. Rivoluzione ha ben altro peso, ma lei deve adoperare i termini che desidera;

Anonymous said...

Sarebbe interessante sapere anche la percentuale di blog di architettura nello spettro totale dei blog.
Penso pochi e peccato. Sarebbe una forza ulteriore.
“Bomba informatica” è espressione presa da un titolo dello stesso Virilio (La Bomba informatica ed. Raffaello Cortina). Rivoluzione non è il termine esatto, meglio trasformazione: e a sentire il dr Umberto Galimberti parlare di tecnica, e ricondurre la sua visione di mondo integralmente trasformato in apparato tecnico ove l’uomo (e l’umanesimo, e l’etica di origine cristiana o laica) non ne esce proprio bene, fa un po’ riflettere (http://www.socialisti.net/caffe/intergalimebrti.htm). Anche guardando all’architettura.
Distinti saluti,
la leggerò ancora
Andrea.

Antonino Saggio said...

Due link questo:
http://architettura.supereva.com/coffeebreak/20001218/index.htm e poi, forse, anche questo:
http://architettura.supereva.com/coffeebreak/index.htm#itrevolution
Naturalmente anche molto altro, ma quanto sopra delucida il mio punto di vista

pay per head call center said...

hey guys that,s really amazing posts...