Friday, January 25, 2008

L'argomentazione sensibile


Due i passi decisivi del discorso del Papa Benedetto XVI del 17 gennaio diffuso dalla stampa. Il primo è che "la sapienza dell'umanità come tale - la sapienza delle grandi tradizioni religiose - è da valorizzare come realtà che non si può impunemente gettare nel cestino della storia delle idee". Il Papa parla come rappresentante di una comunità che per secoli si è interrogata sui valori, sulle maniere di vivere degli uomini e ha elaborato "una determinata sapienza della vita; parla come rappresentante di una comunità che custodisce in sé un tesoro di conoscenza e di esperienza etiche, che risulta importante per l'intera umanità". Il nesso centrale a nostro avviso è accettare la pluralità di queste sapienze, appunto "la sapienza delle grandi tradizioni religiose". Ecco perchè, credo, il Papa stesso sulla base di questo passo avrebbe accolto interventi nel prossimo futuro anche di altri grandi esponenti religiosi (come ho scritto 15 gennaio).

Il secondo nesso decisivo del discorso è quando citando Habermas, Benedetto XVI ricorda lo sforzo che anche le comunità politiche e civili devono fare verso un "processo di argomentazione sensibile alla verità". La ricerca cioè di una democrazia del dialogo e della argomentazione e della discussione piuttosto che quella che fa derivare le scelte solo come sommatoria aritmetica degli interessi particolari. Credo sia un punto molto importante. In ogni caso misurarsi con il discorso di Benedetto XVI credo sia il dovere di ciascuno, per fare un deciso passo indietro rispetto alla confusione e per accogliere sempre il metodo del dialogo e lo sforzo sincero dell'argomentazione.

17 gennaio 2008

1 comment:

Anonymous said...

Considero l'azione dei ribelli della sapienza un geto in qualche senso legato ad una certa moda: quello dell'ateismo anticlericale acritico. Trovo che il discorso di Benedetto XVI sarebbe potuto essere molto stimolante, essendo lui un filosofo molto raffinato. Ovviamente non prendo le parti del difensore della chiesa, ma in questo caso non mi accodo alla tendenza...